Inaugurato nel 1996, offre oltre mille opere raccolte e quindi donate alla città dal collezionista Amedeo Lia, a formare un compendio storico-artistico di eccezionale valore.
In apertura, nella prima sala già chiesa del seicentesco complesso conventuale in cui il Museo ha sede, avori, oreficerie, smalti, una complessa antologia di opere preziose tra cui la splendida testa ritratto in ametista del I sec. d.C. e oggetti liturgici di produzione medievale.
Alla successiva importante sezione delle miniature segue la pinacoteca, a iniziare dalle tavole fiorentine e senesi di Due e Trecento (il Maestro della Maddalena, Lippo di Benivieni, Giotto e la sua bottega, Bernardo Daddi, Pietro Lorenzetti, Bartolo di Fredi, Barnaba da Modena), passando quindi ai dipinti rinascimentali, tra cui si segnalano opere di Tiziano, Sebastiano del Piombo, Tintoretto e l’enigmatico Autoritratto di Pontormo.
L’età barocca e il pieno Settecento sono rappresentati dai dipinti di Salvator Rosa, Magnasco. Longhi, Canaletto, Guardi, Bellotto, e da un nutrito numero di Nature Morte, tra le quali l’intima tavola di Fede Galizia.
Il bel chiostro del convento è oggi un piacevole luogo di sosta e relax, mentre spazi aggiuntivi ospitano le mostre temporanee e le attività didattiche.